Ice bucket challenge: i moralisti e le loro manie di persecuzione
In questi giorni milioni di persone in tutto
il mondo hanno accolto la campagna di sensibilizzazione “anti SLA”. La doccia
fredda in poco tempo è diventata un fenomeno globale ma, nonostante si tratti
di un’iniziativa benefica, anche questa volta non sono mancate le polemiche.
C’è chi dice che si può fare beneficenza
anche senza mettersi in mostra, c’è chi dice che questa sfida comporta uno
spreco di acqua ed è un insulto a quei paesi in cui questa materia prima è scarsa
o pressoché inesistente, c’è chi, invece, critica la quantità di danaro che
viene donata e infine c’è chi critica l’Italia
perché ha raggiunto un numero di donazioni minore di quello americano, insomma
c’è chi parla …
E’ lecito esprimere le proprie opinioni ma una cosa che faccio fatica a sopportare è l’arroganza con
cui certe persone criticano una campagna di sensibilizzazione che ha portato ad
oggi l’ammontare delle donazioni in Italia ad un valore superiore ai 300.000
euro a favore della sola AISLA. Si tratta di una cifra che senza questa
campagna di sensibilizzazione molto probabilmente non sarebbe mai stata donata.
A questo punto mi chiedo: perché guardare il bicchiere sempre mezzo vuoto?! Io sono
solito guardare al bicchiere mezzo pieno. Sono soddisfatto di aver donato in
favore della ricerca, mi sento orgoglioso di aver contribuito anche io al tentativo di combattere questa malattia per di più partecipando ad un gioco divertente. E’
ovvio che non tutti hanno donato, è ovvio che è stata sprecata dell’acqua ed è
anche vero che in molti hanno dato il loro contributo senza partecipare alla doccia fredda, ma
tutto ciò non fa di questa campagna una iniziativa inutile, tutt’altro. Quindi, se la campagna è stata utile, non capisco quale sia il problema, non vedo il
motivo di criticare qualcosa che può portare vantaggio alla ricerca contro una
malattia di cui tutti potremmo essere affetti. Di conseguenza, qualsiasi critica è un cane che si morde la coda ed è insensata.
Detto ciò, non credo ci sia altro da aggiungere, l’unica cosa che posso fare è darvi un consiglio: se siete tra quelli lamentoni e che non sopportano di vedere sulla loro home di facebook persone che si fanno la doccia fredda, bene … allora sarà il caso che vi rilassiate e sopportiate per qualche altro giorno questo tormentone, magari andando a donare, possibilmente con il sorriso, oppure andate a farvi una bella doccia rilassante, quella vera. Attenzione, però, a non stare un quarto d’ora sotto l’acqua, non sia mai che si sprechi…
Giancarlo Capriglia